Alcuni sintomi di bruciore o di sensazione di corpo estraneo possono essere segnali transitori di stanchezza, stress e affaticamento dell’occhio. Talvolta invece possono essere sintomi di una variazione di un equilibrio molto delicato che si cronicizza e può peggiorare con il tempo. Si tratta della sindrome da occhio secco (o dry eye syndrome, in inglese).
La sindrome da occhio secco, o sindrome da disfunzione del film lacrimale, è una patologia cronica dell’occhio che non va assolutamente presa sottogamba.
Dolore oculare, rossore, bruciore, sensazione di corpo estraneo, fotofobia e annebbiamento della vista sono sintomi tipici di questa sindrome, che può aggravarsi al punto di rendere insopportabile anche solo il semplice ammiccamento, causando al paziente enormi disagi nella vita sociale come nelle abitudini quotidiane.
L’occhio secco è una condizione molto comune. Il 25% della popolazione italiana ne soffre, e in particolare colpisce il sesso femminile dopo i 45 anni d’età e ancor più dopo la menopausa.
Cosa causa l’occhio secco?
La causa più comune riguarda una variazione nella qualità del film lacrimale e prende il nome di dislacrimia. Il film lacrimale è un sottile strato composto in parte da uno strato acquoso prodotto dalle ghiandole lacrimali, in parte costituito da un film lipidico prodotto da delle ghiandole poste all’interno delle palpebre, chiamate ghiandole di Meibomio. Stratificandosi sopra la componente acquosa, il film lipidico agisce da scudo rallentando il processo di evaporazione delle lacrime.
Un corretto funzionamento delle ghiandole di Meibomio garantisce un film lacrimale sano. A sua volta, un film lacrimale sano protegge la cornea e la congiuntiva da infezioni, corpi estranei e danni da sfregamento. Quando è alterato, invece, la barriera protettiva è scarsa o assente, lasciando la superficie oculare esposta ed indifesa alle minacce esterne.
Esiste inoltre una forma meno comune di occhio secco, detta ipolacrimia, caratterizzata da una ridotta produzione del film lacrimale a causa della disfunzione o dell’atrofia delle ghiandole lacrimali e una conseguente impossibilità di mantenere umettato l’occhio e protetta la superficie oculare. Questa condizione può essere scatenata a sua volta da fattori ormonali, patologie pregresse, ma anche da un’eccessiva esposizione agli schermi di smartphone e computer, o da cattive abitudini nell’uso del trucco.
Questa sindrome può essere in alcuni casi sintomo di patologie pregresse, come ad esempio Lupus Eritematoso Sistemico, artrite reumatoide, sindrome di Sjögren o sclerodermia, o talvolta legata agli effetti collaterali di una terapia farmacologica.
Prevenire e curare l'occhio secco
L’occhio secco può essere inizialmente contrastato con una correzione delle abitudini di vita e un cambiamento dei fattori ambientali. Il fumo di sigaretta, l’utilizzo scorretto delle lenti a contatto, alcune tipologie di farmaci ma anche l’esposizione all'inquinamento atmosferico possono scatenare la sindrome o aggravare il quadro sintomatologico.
Ad esso può essere associata una terapia sostitutiva o correttiva a base di colliri specifici che possono mantenere umettato l’occhio ed evitare danni alla superficie oculare, in particolare alla cornea. In caso di mancata risposta farmacologica è possibile con la guida dello specialista trovare metodi alternativi per proteggere la superficie oculare dallo sfregamento, e scongiurare danni alla qualità visiva nel lungo termine. La prevenzione dell’occhio secco parte dai controlli regolari dal vostro specialista. Grazie ad un intervento precoce e tempestivo è possibile scongiurare il peggioramento delle condizioni che possono causare sofferenza e danni alla vista.
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